CAA: Comunicazione Aumentativa Alternativa

“Non si può non comunicare”: lo facciamo attraverso lo sguardo, i gesti, la mimica, il nostro corpo in movimento e il canale verbale.

A volte, tuttavia, le modalità comunicative di una persona non consentono una comunicazione efficace e adeguata per esprimere i propri bisogni, scelte, desideri, per iniziare una conversazione e per rispondere alle interazioni sociali. È ciò che può accadere, ad esempio, nei bambini con disturbo dello spettro autistico.

Una preziosa strada da intraprendere, proprio per supportare e potenziare le abilità comunicative, è quella della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).

CAA è il termine usato per descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà ad utilizzare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura (ASHA, 2005).

È Aumentativa perché non si sostituisce al canale naturale con cui la persona comunica, ma tende ad accrescerlo, non inibendo lo sviluppo del linguaggio verbale.

È Alternativa perché utilizza modalità di comunicazione diverse da quelle tradizionali.

Un sistema di CAA può essere  intrapreso precocemente, indipendentemente dalla presenza o meno del linguaggio, per permettere a ogni bambino di sviluppare l’abilità di comunicare in modo funzionale e di essere compreso dall’altro. Avere un partner comunicativo che accoglie richieste e bisogni consente, inoltre, di ridurre altre modalità comunicative non funzionali, come i comportamenti disfunzionali che a volte i bambini con disturbi dello spettro autistico mettono in atto in mancanza di altri strumenti e strategie comunicative.

L’approccio di CAA risulta inoltre molto utile anche per supportare la comprensione verbale.  Spesso, infatti, i bambini con disturbi dello spettro autistico presentano difficoltà nel comprendere un messaggio dato solamente attraverso il canale verbale e la presenza di un supporto visivo, come un’immagine, può facilitarne la comprensione.

QUANDO INIZIARE A USARE LA CAA?

Non esistono prerequisiti per iniziare a utilizzare strategie di Comunicazione Aumentativa Alternativa. Il presupposto fondamentale è un’attenta valutazione dei bisogni di ogni bambino nei vari contesti di vita (es: casa, scuola) e un’analisi dello strumento più adatto.

Si possono utilizzare sistemi visivi su supporto cartaceo (ausili a bassa tecnologia) o comunicatori e software comunicativi (ausili a alta tecnologia).

Foto, immagini e simboli possono essere utilizzati per costruire vari strumenti.

Le tabelle di comunicazione, ad esempio, che permettono non solo di compiere scelte e di comunicare i propri bisogni ma consentono anche di esprimere stati d’animo, di comprendere ciò che viene detto dagli altri e quindi di instaurare uno scambio comunicativo.

Altri strumenti sono molto utili per la pianificazione delle attività, il controllo e la prevedibilità degli eventi,  come le agende visive e le strisce visive.

Iniziare un percorso con la CAA permette anche supportare la narrazione, come accade, ad esempio, con gli Inbook (libri con testo tradotto in simboli). Narrazione significa anche avere la possibilità di raccontare se stessi e di riferire momenti significativi che abbiamo vissuto. Ciò è possibile con il passaporto comunicativo e il “quaderno dei resti”.  Foto, immagini, simboli ma anche oggetti reali danno l’opportunità al bambino di condividere esperienze personali con gli altri.

Con gli strumenti giusti e la loro condivisione in tutti i contesti di vita, si garantisce quindi il diritto a una comunicazione efficace, fondamentale per lo sviluppo della persona e per una partecipazione sociale attiva.

Fonti:

• Documento preliminare ISAAC ITALY: “CAA e Condizioni dello spettro dell’autismo” a cura del Comitato Scientifico di ISAAC Italy.
• ISAAC Italy “PRINCIPI E PRATICHE in CAA”