Il linguaggio rappresenta una delle più importanti aree di sviluppo di un bambino, e in questa un logopedista esperto in età evolutiva si trova frequentemente a lavorare. Eppure su questo aspetto dell’età evolutiva gli adulti sono spesso confusi, emettono giudizi credendo a una lunga lista di false spiegazioni e giustificazioni.
«Prima o poi, tutti parlano»
L’uomo è un animale parlante e questo fa sì che ogni individuo, prima o poi, verbalizzerà. Tuttavia esistono dei “range” di tempo entro cui determinate competenze devono emergere, per non dar vita a delle difficoltà che, con un effetto a catena, potrebbero accompagnare il bambino in ogni fase di acquisizione di altre competenze. Quindi, è pur vero che ogni bambino ha i propri tempi, ma è altrettanto vero che non va sottovalutato un ritardo nella funzione di linguaggio, perché questo potrebbe portare all’emersione di problematiche future.
Semplificando potremmo dire che all’età di 2 anni un bambino dovrebbe essere in grado di pronunciare dalle cento (100) alle duecento (200) parole, e alcune frasi molto semplici. Se le parole pronunciate a quell’età sono meno di cinquanta (50), ciò non sarà indice di una sicura patologia, ma il bambino potrebbe essere un soggetto a rischio. Un intervento logopedico specifico potrebbe risolvere il problema ben prima che esso peggiori, compromettendo il naturale sviluppo.
«È solo pigro»
Quanti adulti conosciamo che di fronte a una difficoltà preferiscono abbandonare? Quanto può essere frustrante per un bambino essere consapevole di non riuscire a parlare, e vedere negli occhi di chi ha di fronte nessuna comprensione? È banale, ma importante ricordarlo: se nostro figlio avesse saputo parlare bene, lo avrebbe fatto. Farlo, infatti, è più veloce, più gratificante ed efficace, e permette una migliore condivisione con le persone che si hanno intorno.
Se all’età di 2 anni un bambino dovrebbe pronunciare almeno un centinaio di parole, all’età di 4 anni egli dovrebbe essere in grado di pronunciare tutti i suoni delle propria lingua madre e parlare fluentemente. Come dicevamo prima, non sempre un bambino che non parla è un bambino che ha una patologia, ma è sicuramente un bambino che ha delle difficoltà di linguaggio. L’incontro con un logopedista può evitare che queste diventino difficoltà più profonde, segnando così anche tutte le altre fasi di sviluppo. Infatti, solo un logopedista è in grado – con una valutazione specifica – di individuare se le complicazioni del bambino sono in linea con uno sviluppo armonico nel suo complesso.
Perché rimanere con il dubbio? Perché affidarsi a false spiegazioni o a semplicistiche giustificazioni? Anche solo una chiacchierata con chi può analizzare e studiare la situazione, può essere di grande aiuto.